La mostra dedicata alla caduta del muro di Berlino alla Galleria Antonia Jannone di Milano ha come protagonista Carlo Orsi, il quale ha documentato eventi significativi attraverso la sua fotografia. La mostra presenta immagini scattate da Orsi durante i momenti cruciali legati alla caduta del muro, catturando le emozioni e le atmosfere di quel periodo storico.
"(...) Ma "Berlino 1989" che cosa è per il fotografo Carlo Orsi? Che cosa ha cercato e visto di quella città così lontana dalla Milano degli Anni Sessanta? A Berlino era accaduto ciò che nessuno allora poteva immaginare o sperare. La caduta del "muro" (ma sarebbe più proprio parlare di demolizione, distruzione), ha celebrato uno degli avvenimenti più sconvolgenti di questi anni. Il simbolo drammatico di una colossale trasformazione degli assetti sociali di tutto il mondo. L'emblema di una apertura alla liberazione per milioni di uomini e la riunificazione della Germania postbellica.
Carlo ha cercato e fotografato le immagini di questa trasformazione, le figure di questo spettacolo collettivo che ha celebrato la fine di mezzo secolo di totalitarismo imperiale.
Anche le fotografie di questo libro, come sempre le fotografie di Carlo Orsi, raccontano una storia. Non si fermano al dato della cronaca dell'avvenimento, cercano, nella costruzione di una sequenza, di catturare le immagini significative di una sola giornata: il 31 dicembre 1989, l'ultimo giorno dell'anno di una città che cinta da un impenetrabile muro era isolata dal resto del mondo. Il sogno folle di quell'isolamento era caduto e si avverava il sogno di una nuova generazione che della guerra e delle sue conseguenze nefaste demoliva anche l'ultimo tangibile segno.
Le foto di questo libro sono istantanee, nel senso più proprio della definizione
Congelato nell'istante, il fotogramma diventa emblema, una frazione di secondo per il tutto, una sequenza di frazioni di secondo per una storia. Quel quasi niente che è il cinquecentesimo di secondo riesce a raccontare grandi storie. Qui la Storia.
Paradossalmente queste immagini non appaiono come frammenti. In qualche modo, in quell'infinitesimo istante, precipita sull'argento tutto il senso delle persone, degli spazi, delle luci e dei gesti che compongono quell'avvenimento.
Alcune di queste foto assomigliano a una rappresentazione teatrale, a un grande concerto rock, a un mastodontico happening di fine secolo. Ma questa impressione non è falsante; in quei giorni ciò che era sotto gli occhi di noi tutti non era semplicemente un avvenimento storico, la sua rappresentazione collettiva interpretava infatti, come in un dramma, il senso di una catartica soluzione, metteva in figure per il mondo un impressionante allestimento spettacolare.
Tutto questo, nelle sue fotografie, Carlo Orsi è riuscito a comunicarci. Le luci e i corpi, le ombre di tutta quella gente, le loro grida e i loro canti, il movimento forsennato di quella folla che in poche ore ha cauterizzato mezzo secolo di storia.
Per una giornata di fotografie è molto e questo libro ne è la convincente testimonianza."
Gianfranco Pardi
C'è un solido alto muro ricoperto di scritte, c'è un uomo, a destra, con un lungo legno in mano con il quale percuote il muro, c'è, a sinistra, una scala che, più alta del muro, sale verso la luce.
Il libro della mostra raccoglie i testi di Gianfranco Pardi, Emilio Tadini, Giorgio Terruzzi e Guido Vergani.
Frontespizio del libro
Social
Contatti
archivio@carloorsi.com