Carlo Orsi

Nasce a Milano l'8 Marzo 1941.Via Solferino, Brera.
L’arte e gli artisti, primi compagni di vita, ne alimentano curiosità e ispirazione. Inizia a fotografare come cronista per il Corriere della Sera, diventa assistente di Ugo Mulas.

Negli anni Sessanta realizza reportage in Italia e all’estero per diversi periodici (Panorama, Il Mondo, Settimo Giorno, Oggi) e lavora per la moda, collaborando con diverse riviste italiane e straniere.

Negli anni Settanta si dedica alla pubblicità, per cui continuerà a lavorare a lungo. Tra le campagne più rilevanti quelle per Omsa, La Perla, American System, Swatch, Philip Morris, Ducati, Alias, Baleri, Nemo, Cassina. Al 1984 risale la prima mostra personale, con allestimento di Mario Botta. Sono datati 1965 e 2015 due libri su Milano, con testi di Dino Buzzati e Aldo Nove.
Il volume Extasi sulla caduta del muro di Berlino è del 1999; Faithful. People around the World del 2004; Jannis Kounellis atto unico del 2006; La luce della terra del 2007.
Nel frattempo, accompagna il lavoro dell’artista Arnaldo Pomodoro realizzando diverse pubblicazioni. 
Pubblica diversi libri tra cui "Milano" nel 1965 con Dino Buzzati, "Exstasi" nel 1999 sulla caduta del muro di Berlino, "Atto Unico, Jannis Kounellis" nel 2006,"Carlo Orsi fotografo" nel 2012 e alcuni libri su Arnaldo Pomodoro di cui cura l'immagine dal 1984.
La prima mostra personale è del 1984 e viene curata nell'allestimento da Mario Botta.

Dagli inizi degli anni '90 abbandona lentamente moda e pubblicità e ritorna alla fotografia-reportage, del resto mai abbandonata.
Nel 1997 fonda con la moglie Silvana Beretta e gli amici di sempre – Emilio Tadini, Guido Vergani, Gianfranco Pardi, Giorgio Terruzzi – la rivista Città, per raccontare Milano attraverso lo sguardo di grandi fotografi.

Dal 2004 Orsi si è occupato di sofferenza e speranza, accompagnando i medici, gli infermieri e i volontari di Interplast, associazione umanitaria attiva in luoghi disagiati del mondo.
Due libri documentano cinque missioni organizzate in Tibet, Cina, Uganda, Bangladesh e Bolivia. Un ritorno al reportage, a distanza di molti anni dai primi viaggi fotografici organizzati in Italia, Spagna, negli Stati Uniti, nei deserti africani e in Europa.

Muore a Bergamo il 31 maggio 2021.