Un tributo alla carriera con 140 opere
L’esposizione si propone come un tributo al percorso visionario di Carlo Orsi, tracciato a partire dall’Italia del dopoguerra, in un contesto impregnato di fermento culturale come il Bar Jamaica a Brera, crocevia di pittori, scrittori e poeti. Un laboratorio di creatività e confronto, che ha costituito la matrice esistenziale e intellettuale di Orsi, nutrendo la sua ricerca e definendo le radici della sua pratica fotografica.
Le 140 opere esposte, tutte in bianco e nero, quasi esclusivamente vintage, provengono dall’archivio personale dell’artista, e sono state stampate sotto la sua attenta supervisione. Fotografie che scandiscono le tematiche centrali della sua opera, dalla dimensione giornalistica – inaugurata come fotoreporter per testate quali il "Corriere della Sera", "Panorama", "Settimo Giorno", "Il Mondo" e "Oggi" – fino all’incontro con Ugo Mulas, che segna un passaggio cruciale nella sua formazione. Qui si avverte il distacco dai modelli consolidati e l'affermarsi di un linguaggio dissidente, ironico, che permea ogni ambito del suo lavoro fotografico, ribaltando i codici dell’immagine e della narrazione visiva.
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