Krizia

Crazy Krizia

Mariuccia Mandelli (1925-2015), nota semplicemente come Krizia, fonda a Milano nel 1954 l’omonimo brand di moda che diviene celebre in Italia poco dopo, tra gli anni sessanta e settanta. Nel 1964 riceve il premio Critica della Moda grazie alla collezione in bianco e nero presentata a Palazzo Pitti. Mel 1971 il brand suscita, invece, scalpore presentando gli “hot pants”, il cui taglio audace diviene un simbolo di liberazione femminile.

Lo stile della casa di moda si distingue per un forte senso di sperimentazione: creazioni plissé, materiali insoliti come sughero, alluminio o pelle di anguilla, e iconici motivi animali (pantere, tigri, farfalle) che le valsero il soprannome “Crazy Krizia”. I capi che così prendono vita sono caratterizzati da femminilità, praticità e da un tocco ironico. A tal proposito Mandelli ha spesso dichiarato che vestire donne significava “eliminare il superfluo e adattare l’abbigliamento alla vita quotidiana”.

Si ricorda, inoltre, Krizia per aver introdotto uno dei primi prêt-à-porter femminili italiani e per aver sostenuto il trasferimento delle sfilate da Firenze a Milano contribuendo alla consacrazione della città come capitale della moda. 

 

Nel 1999 Carlo Orsi realizza per Krizia una campagna pubblicitaria ambientata in diversi luoghi iconici della città di Milano come la Torre Velasca, la Stazione Centrale e la scultura all’ingresso dell’Archivio di Stato di Joan Mirò, Mère Ubu, 1975. 

027-102-36
Fotografia pubblicitaria per Krizia, 1999
Torre Velasca, Milano (Italia)

Krizia


Crazy Krizia

Mariuccia Mandelli (1925-2015), nota semplicemente come Krizia, fonda a Milano nel 1954 l’omonimo brand di moda che diviene celebre in Italia poco dopo, tra gli anni sessanta e settanta. Nel 1964 riceve il premio Critica della Moda grazie alla collezione in bianco e nero presentata a Palazzo Pitti. Mel 1971 il brand suscita, invece, scalpore presentando gli “hot pants”, il cui taglio audace diviene un simbolo di liberazione femminile.

Lo stile della casa di moda si distingue per un forte senso di sperimentazione: creazioni plissé, materiali insoliti come sughero, alluminio o pelle di anguilla, e iconici motivi animali (pantere, tigri, farfalle) che le valsero il soprannome “Crazy Krizia”. I capi che così prendono vita sono caratterizzati da femminilità, praticità e da un tocco ironico. A tal proposito Mandelli ha spesso dichiarato che vestire donne significava “eliminare il superfluo e adattare l’abbigliamento alla vita quotidiana”.

Si ricorda, inoltre, Krizia per aver introdotto uno dei primi prêt-à-porter femminili italiani e per aver sostenuto il trasferimento delle sfilate da Firenze a Milano contribuendo alla consacrazione della città come capitale della moda. 

 

Nel 1999 Carlo Orsi realizza per Krizia una campagna pubblicitaria ambientata in diversi luoghi iconici della città di Milano come la Torre Velasca, la Stazione Centrale e la scultura all’ingresso dell’Archivio di Stato di Joan Mirò, Mère Ubu, 1975. 

027-088-03
Fotografia campagna stampa per Krizia,
Stazione Centrale, Milano (Italia)

027-101-11
Fotografia pubblicitaria per Krizia davanti a scultura di Mirò,
Milano (Italia)